Olga

"Io voglio bene agli sconosciuti, perchè gli puoi raccontare quel che ti pare, puoi far finta di essere un’altra persona che loro ti crederanno per forza. Invece, con le persone che conosci hai una faccia fissa, con il cervello attaccato. Una faccia di plastica come quelle di carnevale. E quando la cambi, tutti ti guardano da giù a su senza tornare giù e ti chiedono ma cos’hai?  E tu rispondi niente.
Niente credo che sia un’abbreviazione di non capisci niente. Non sanno che mi sento sulla faccia più di una faccia. ognuno piena di idee diverse. E anche quando mi alzo, di mattina, provo tutte le maschere e tengo quella che mi sta appiccicata alla faccia. Senza maschera, divento invisibile per tutti. (Tranne che per Franco e per la mamma.)
 
[….]
 
… le cose non si possono mai avere tutte intere, puoi averne solo una parte, più o meno grande, e anche per le persone è così. Puoi averne soltanto dei pezzettini, perchè ognuno, prima di essere di qualcuno, è di se stesso. E poi puoi scegliere se dare o non dare dei pezzettini agli altri. Mi sento cioè come una bancarella del mercato, tutta mia, ma con dei pezzettini di persona da vendere agli altri… anche se io mica li vendo. Di solito li regalo, oppure li scambio con degli altri pezzettini. I miei pezzettini li hanno Franco, l’Ugo e la mamma."
 
Chiara Zocchi
 
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3 risposte a Olga

  1. bisbetica ha detto:

    Bellissimo 🙂
     
    L\’apparente incoerenza, che altro non è che le nostre mille sfaccetture, destabilizza chi ci sta vicino, per questo non è accettabile 🙂
     
    Il secondo stralcio è incommentabile se non che… accidenti siamo sempre lì 🙂
    Quando regali i pezzettini di te agli altri – checchè ci raccontino che amare è dare incondizionatamente – e questi altri prendono quei pezzettini (che in una mia mail avevo definito "pizzini") e li accartocciano come gli scontrine del caffè del bar… beh, ti passa voglia di regarlali: la prossima volta li faccio pagare cari :-DDD

  2. stordita ha detto:

    non ho trovato il messaggio, ma ho capito che eri tu!pensavo le avessi scritte tu queste parole appena ho iniziato a leggere…come le avrei potute invece scrivere io :)che dirti? che se mi devi dire qualcosa, puoi…e devi 🙂

  3. bisbetica ha detto:

    Un sorriso lungo due settimane…
    Il tempo… gran signore

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