Ho avuto un sogno di media borghesia, anzi piccola borghesia…
Pia illusione.
Io non sono mai stata borghesia, quella parte è finita coi miei nonni. Quando son nata io si era già classe operaia, di quella bassa però.
La mia famiglia, nel pieno boom economico, quando gli altri mettevano da parte i soldi per i figli e costruivano villette, la mia famiglia pagava i debiti contratti da altri.
E così non è rimasto niente. Me ne sono andata da quella casa presto, perchè mi era negata ogni forma di esistenza che io concepissi, con niente e niente ancora ho.
Questa casa si deve pagare per altri 20 anni.
Ho litigato per anni solo perchè frequentavo una scuola non dell’obbligo, scuola che peraltro mi pagavo, andando a lavorare quando i miei compagni andavano in vacanza, ma non era ancora abbastanza, e allora litigi.
E via a lavorare dai 12 anni in su, ogni estate. E via a lavorare due giorni dopo l’esame di maturità, senza nemmeno sapere il risultato. Me l’hanno detto al telefono, perchè io stavo esaminando urine e sangue…
Sognavo una vacanza mia, libri, musica… il mondo finalmente.
Pensavo di costruire qualcosa, una famiglia, una casa ed un piccolo giardino con qualche rosa inglese, pensavo bastasse, pensavo mi compisse.
Non capivo che dovevo compiere me attraverso me e che è molto più complesso e faticoso.
Ho fatto scelte sbagliate, pensavo che la buona volontà, l’affetto e la pazienza potessero tutto. Invece ho scoperto che se forse l’amore può, l’affetto non è abbastanza per superare tutte le difficoltà.
La fatica non si può fare tutta da una parte, bisogna dare e ricevere, non solo dare, non solo ricevere.
Pensavo che la mia fame d’affetto si sarebbe nutrita di quel poco che mi potevano e sapevano dare, invece, nonostante io sia abituata a nutrirmi di briciole da sempre… alla fine le briciole non mi bastano più, non sono state sufficienti.
Vorrei di più.
Vorrei non sentirmi più limitata e inadeguata, vorrei non avere quella vaga vergogna di me che non sono stata da nessuna parte, che non so le duemila cose che gli altri sanno, che non so il mondo, che non ho visto nulla.
Vorrei sentirmi bella.
Pia illusione.
Io non sono mai stata borghesia, quella parte è finita coi miei nonni. Quando son nata io si era già classe operaia, di quella bassa però.
La mia famiglia, nel pieno boom economico, quando gli altri mettevano da parte i soldi per i figli e costruivano villette, la mia famiglia pagava i debiti contratti da altri.
E così non è rimasto niente. Me ne sono andata da quella casa presto, perchè mi era negata ogni forma di esistenza che io concepissi, con niente e niente ancora ho.
Questa casa si deve pagare per altri 20 anni.
Ho litigato per anni solo perchè frequentavo una scuola non dell’obbligo, scuola che peraltro mi pagavo, andando a lavorare quando i miei compagni andavano in vacanza, ma non era ancora abbastanza, e allora litigi.
E via a lavorare dai 12 anni in su, ogni estate. E via a lavorare due giorni dopo l’esame di maturità, senza nemmeno sapere il risultato. Me l’hanno detto al telefono, perchè io stavo esaminando urine e sangue…
Sognavo una vacanza mia, libri, musica… il mondo finalmente.
Pensavo di costruire qualcosa, una famiglia, una casa ed un piccolo giardino con qualche rosa inglese, pensavo bastasse, pensavo mi compisse.
Non capivo che dovevo compiere me attraverso me e che è molto più complesso e faticoso.
Ho fatto scelte sbagliate, pensavo che la buona volontà, l’affetto e la pazienza potessero tutto. Invece ho scoperto che se forse l’amore può, l’affetto non è abbastanza per superare tutte le difficoltà.
La fatica non si può fare tutta da una parte, bisogna dare e ricevere, non solo dare, non solo ricevere.
Pensavo che la mia fame d’affetto si sarebbe nutrita di quel poco che mi potevano e sapevano dare, invece, nonostante io sia abituata a nutrirmi di briciole da sempre… alla fine le briciole non mi bastano più, non sono state sufficienti.
Vorrei di più.
Vorrei non sentirmi più limitata e inadeguata, vorrei non avere quella vaga vergogna di me che non sono stata da nessuna parte, che non so le duemila cose che gli altri sanno, che non so il mondo, che non ho visto nulla.
Vorrei sentirmi bella.
Il principe mi assomiglia così tanto, la carnagione chiara che diventa dorata col sole, le unghie, gli occhi con quel colore che cambia con l’umore ed il tempo, lui sottile ed io rotonda, ma con la struttura simile, le coscie muscolose, i piedi un po’ piatti, sento l’odore dei miei capelli tra i suoi capelli…
Amo questa creatura profondamente mia, che mia non è
…e non la amo abbastanza, perchè mi penso di sgretolargli il mondo addosso…
Io voglio vivere, ma la mia idea di vita ora non è quella che avevo e …non riesco a censurare questo bisogno di vivere e vedere e sentire
e temo sia pericoloso
ma oramai il mio cervello non lo controllo più…
La prima cosa che ho pensato, terminato di leggerti è stato: "oh cara" ma con la voglia proprio di abbracciarti e sorriderti.Io invece vengo da una famiglia di media borghesia, la villa, il cane, la seconda casa al lago, le vacanze, il cazzeggio e son scappata comunque… non presto fisicamente ma prestissimo in altri sensi: io la ribelle.E questa fuga si è conclusa tra le braccia di un uomo da niente perchè ho creduto le stesse cose che hai creduto tu :-)Ora, quel che è stato è stato ed io credo che rivederci, prendere coscienza delle ragioni delle nostre scelte e perdonarci sia sempre il primo passo. Poi si guarda avanti e si cerca di capire cosa si può fare per provare ad avere un po\’ di quella felicità che ancora ci è sconosciuta.Tu ami quella creatura e non credo proprio che il tuo scegliere te pregiudichi il suo mondo.Mio padre, andandosene, mi ha insegnato che la vita è una, che un genitore è anche un uomo o una donna e che come tale va guardato, che non è "roba" mia. Mi ha dimostrato che andarsene non significa abbandonare, che una famiglia non si misura in questi termini, che l\’affetto è anche silenzio.Io credo che solo un adulto soddisfatto di sé possa essere un sereno e buon educatore, una guida per aiutare il tuo principe a diventare Uomo.E guarda che neppure gli altri hanno visto le 2000 cose di cui parli e soprattutto molti altri non hanno visto loro stessi ;-)Non è pericoloso… è vita… che sia pericolosa la vita? Può essere ma bisogna giocarsela ugualmente
che fatiche…quella vaga vergogna di te che non è stata da nessuna parte, e che non sa….volersi sentire bella…ho avuto i tuoi stessi desideri qualche anno fa, poi sono riuscita a realizzarne qualcuno, ma ancora vorrei di più e non perchè sono ingorda, ma perchè niente e nessuno mi ha dato un pezzo di pane intero invece che briciole…e io ho ancora famespero che tu prima o poi riesca ad accontentarti e a trovare chi ti possa sfamare…che sia effettivamente l\’amore? boh!!! non lo so…l\’amore per se stessi? non basta…mi sono incastrata in un discorso che per snocciolarlo bene ci vorrebbe un libro…un bacio Loredana…le voglie che hai non sono pericolose…sono legittime. punto
non accontentarla ma saziarla pienamente 🙂
Si, bis saziarla, hai puntualizzato bene
Già 🙂
esauriente,non c\’è bisogno di girare il mondo per conoscerlo,si vive un giorno per volta un passo per volta,le cose che tu sai non sempre sono ciò che sei, quelle che vivi non sono sempre quelle che avresti voluto.Tu conosci tutto ciò che ti sta intorno,hai il dono dell\’attenzione,che tanti non hanno,ma starei qui a ripetermi,e lo sai che mi piace dire le cose 1 volta soltanto… 😀 che poi sennò mi innervosisco ;=)ti hanno fatto un assist,anzi due…sfruttali al meglio..:)
Mi avete commosso
perdere questo blog sarebbe una grave perdita,forse sono egoista a pensarla così….io poi che leggo?tu non scrivi più,Betta quasi,e oggi c\’è il soleun sole da spalancare tutto,ma i giorni sono poi uguali,siamo noi a farli rendere diversi,sole o non sole.il tempo restituisce tutto il maltoltoed è giusto così forse,che io debba venire qui a non leggerti,poichè avevo stupidamente cancellato alcune tue parole….eppure erano fatte di occhi,di gesti, di vita vissuta,di attenzione…ti ho dimostarto la mia stupidità,che non è ingenuità,è proprio stupidità.io su splinter non credo verrò,so che sono così,che non verrò,perchè tu o sei qui o non ci sei,è sempre così per me,lìimpossibilità,l\’incapacità di adattarmi ai cambiamenti,questa note avevo mille pensieri e nessuno si fermava,un vortice, e più sentivo la stanchezzaseppellirmi,più mi sentivo sveglio, al punto da fare un sogno orribile…ho sognato di essere vivo.
così pieno di musica che scrivi note e non notte ;-)luca tu dici sempre così, di non saperti adattare ai cambiamenti. Pochi mesi fa mi hai chiesto che cosa fosse facebook, ora ci stai abbastanza bene che potresti insegnarmi.Tu pensi di essere inetto ai cambiamenti, e ne provochi tu stesso.Splinder è facile quanto tutto il resto, o difficile se non vuoi.E io non so se starò qui o lì o in nessun posto, in questo momento non so.E se quelle parole e quei gesti li hai ritrovati… va bene così alla fine.
stai pensando di abbandonare il blog?Oppure sei già andata?Così in punta di piedi, senza preavviso?Spero sia solo un momento, ormai è una sorta di virus che prende tutti…ci si ammala un pò e si ha voglia di dormire e di aria buona, anche se on credo sia questo il tuo problemaTutto ok? Sei riuscita a trovare un pò di tempo per te?Oddio quante domande…mi accorgo che faccio sempre troppe domandeScusa
No, non abbandono il blog, ma ne ho un altro altrove, e non mi spiace.E\’ che non è che mi vien granchè da direSono in fase di rimugino…No, niente tempo per me, ma fa niente, verrà
Buongiorno, mia cara.
La prima cosa che mi viene da dire, spontaneamente, è che tu sei bellissima, e te lo dice una che nei giudizi sulle donne è sempre stata severa da fare schifo.
La seconda è che la voglia di vivere è la cosa più preziosa che abbiamo, quindi coltivala, e non vergognarti mai di niente.
La terza è che questo periodo mi sembra importante.
La quarta, che spero di vederti presto.
Grazie di avermi accolta qui.
ps Non ho capito se è stato registrato.
In caso torno e riscrivo.
(tornare torno a prescindere)