Ci sono cose tristi che fai solo perchè bisogna, e che però ti fanno bene.
Tipo vestirti adeguatamente di nero, anche la borsa, che “non sta bene”, prendere un treno ed andare ad un funerale in un posto davvero brutto, in una chiesa moderna, perdipiù.
Il funerale di qualcuno che non conosci, ma conosci la figlia. E le vuoi bene.
Guardare la bara, con tutti i ricordi che comporta. Pensare quanto belli sono quei fiori, non da funerale, non da cimitero.
Ascoltare un prete che parla in modo misurato, adeguato, giusto.
“E’ nella nostra natura, quando vediamo qualcuno stare male, tentare di fare qualcosa per aiutarlo”.
Appunto.
E’ nella nostra natura, perchè vedere quel qualcuno stare meglio, ci aiuta. Se il qualcuno in questione ci è caro, di più.
Semplice.
O almeno per me è così… ancora non riesco a capacitarmi che non sia così per altre persone, che un tempo stimavo…
E poi quella figlia passa a salutarti, a dirti che ha significato tanto per lei, a chiederti cosa ne hai pensato dei fiori, della bara… a chiedere approvazione per le cure prestate, quell’approvazione che il padre non può più esprimere.
Ingoi il nodo, approvi ampiamente, taci quel che non è opportuno dire. Taci quel buco che sia riapre dentro, taci che continuerà a mancarle anche tra 10, 20 o 30 anni.
“I tuoi ragazzi sono bellissimi, la piccola è meravigliosa, ti somiglia tanto.” Lei sorride.
E ti approvi da sola, non c’è alternativa.