All’improvviso, dopo un po’ di silenzio, si fa vivo un amico, una persona lontana che però è nel mio cuore. Una di quelle persone con cui ho pianto e riso, per cui ho pianto e riso.
Un amico su cui posso contare e che può contare su di me, nonostante i silenzi e tutte le stranezze possibili ed incomprensibili ai più.
Mi racconta di sua sorella che sta male, ed entra ed esce dalla sala operatoria.
Penso che la situazione è molto grave, più di quello che ha recepito lui, lei, i figli di lei. Per quel che so, per l’ambiente in cui vivo, penso che al posto loro non avrei fatto niente, avrei goduto dei giorni rimasti.
Poi passano due giorni stabili, e lui riprende il suo ottimismo. E due ore dopo che me lo dice, mi chiama “ti chiedo una cosa, ma dimmi la verità”
E come gliela dici la verità? Senza sufficienti informazioni e con la consapevolezza che la verità è spietata e troppo grande…