16.3.16

E’ stata una giornata difficile. Pseudocapo assolutamente sommerso di lavoro, visto che R. è ancora bloccato, e quindi completamente assente (il capo, R. lavora da casa). Ovvero mi son trovata a litigare col mondo per risolvere tutti i problemi che, stronzissimi, emergono insieme.

Ho dovuto scegliere tra andare al funerale di una quasi collega, di 46 anni… ed il funerale di un’amica di famiglia. Ho scelto la seconda. Anche perché era molto amica del Generale, e lei al telefono mi è sembrata piuttosto in difficoltà. Un funerale straziante. Il colpo finale è stato il clarinetto suonato in cimitero.

Fortuna ha voluto che mi invitassero a guardare un film e fare due chiacchiere. Bene.

Ma… “mamma secondo me partorisce oggi, guarda, respira strano” “tesoro fa male eh…” “ma non gliel’ho detto io di farlo!”

Da madre snaturata (per quanto perfettamente memore delle doglie) ho lasciato l’adolescente in vaga ansia per andare a tentare di rimettere in sesto il mio pessimo umore. Sono stata informata per telefono e al mio rientro ho spostato mammina ed i suoi tre gattini miagolanti dalla lettiera (ebbene sì, nonostante potesse scegliere, ha deciso che quello era un buon posto per partorire) ad una scatola con morbide coperte.

Ripley, essere selvatico e soffiante, in travaglio voleva stare con noi, cercava la nostra compagnia, e mi ha lasciato maneggiare lei ed i suoi piccoli con tutta calma… Come si cambia…

Il mio umore è cambiato ed anche la mia “famiglia”. Le brutte giornate finiscono sempre, a volte anche bene!