“guarda che piove”
“forte?”
“diluvia”
“e io come faccio?”
“con l’ombrello? (il suo, nuovo nuovo, già perso)”
“mi bagno”
“ti asciugherai”
“potrei stare a casa!”
“no perchè oggi deve venire Giorgia a casa con te”
“ah già…
quando torni?”
“spero presto”
“ma tu torni sempre presto quando io sono qui con qualcuno (qualcunA, in genere)?”
“tu sei spesso qui con qualcuno, e questa è sempre casa mia, ricordalo”
Il resto l’ha pensato senza dirlo, ma come diceva il mio prof. di matematica “quel che non vedo sento, e quel che non sento… immagino”
saggissimo quel prof
era uno dei miei preferiti. Mi ha fatto da padre per un poco, in un periodo in cui ne avevo davvero bisogno. E’ stata una delle prime persone a salvarmi la vita.
ottima cosa
Deve aver pensato molto forte!
Ha lo stesso difetto di sua madre: quel che non dice glielo leggi in faccia.
E poi, oltre ad averlo partorito, l’ho cresciuto ed osservato attentamente per più di sedici anni. Conosco certe sfumature.
sedici anni?, ma ti rendi conto come corre il tempo. Vabbè pe’ loro, i maschi d’oggi intendo, l’adolescenza termina a quaranta anni e le mamme se li possono godere.
Sempre meglio dei guai che invece procurano le femmine d’oggi
dici?
Io sono contenta di non averne, di femmine… però credo che procurino guai ambedue.