Quand’è che ti capita di sentirti con la testa compressa in una morsa ed il catarro che blocca le sinapsi? Il brividino ed il malessere generale?
Ovviamente nella settimana più fredda degli ultimi anni, che mi si sono ammosciati persino i ciclamini sul davanzale. La settimana in cui ho un esagerazione di lavoro, e soprattutto bisogna produrre i dati di quello strumento che ci hanno chiesto di validare. E che so usare io soltanto.
Non ho mai voluto essere indispensabile, oltre ad essere convinta di non esserlo. E in queste situazioni anche meno.
bisogna proprio imparare a non esserlo..ma è difficile
dove lavoro io difficilissimo!
Cosa rispondi quando ti dicono “fai te che io non sono capace”?
me lo sento dire anch’io…
bisognerebbe rispondere..impara!
a volte lo faccio, ma non è così semplice.
Anche perchè io imparo in mezz’ora, la mia collega impiega giorni.
Giorni in cui oltre a fare, le devo insegnare.
Ed ora non c’è il tempo ed io non ho assolutamente le energie per farlo.
lo so lo so bene
Si chiama legge di Murphy…
vero 😀
non ci avevo pensato.
Che palle però!
non la vedo così negativa, influenza a parte, capita a tutti, prima o poi, di vestire i panni dell’indispensabile, vivila con filosofico orgoglio e autostima 😉
si beh… qua non si accorge nessuno di questi dettagli. L’ho capito quando il mio Principe era piccolo, e il mio prof disse di una collega della segreteria, assente per malattia figlio, che era fin troppo brava “con un bambino piccolo” Io avevo il bambino di tre anni, non avevo usufruito della riduzione di orario, non avevo mai fatto un giorno di assenza e non avevo 4 nonni disponibili come la collega (cui voglio molto bene, peraltro). Gli feci notare che allora io ero più brava: “ma il tuo è più grande!” “Prof. ma non è nato di tre anni, l’ha visto quando è nato, aveva 12 ore!”
Mi guardò strano.
l’importante è che sia tu a cogliere certi dettagli 😉
io sono bravissima a cogliere dettagli, me lo rimproverano di continuo! 😉
è una dote 😉
dipende da chi la guarda (come la sincerità)
forse ma per me una dote rimane tale a prescindere
per quanto riguarda il lavoro occorre eseguirlo nel modo che più ci è consono, per non dover poi soffrire di rimorsi di coscienza.io ad esempio tratto gli affari degli altri meglio di quello che faccio per i miei e così se qualche volta ho avuto bisogno di aver in prestito un attrezzo, un’automobile.
Non puoi paragonarti a quello che fanno gli altri ed anche se volessi imitarli ti risulterebbe difficile, impossibile
per quanto riguarda il lavoro… bisognerebbe stare a casa quando malati!