Arrivo di corsa a lezione, con leggero anticipo. Leggero, ma sono la prima. Arriva poco dopo R., la prima persona che ho conosciuto quando ho iniziato a lavorare per l’Università. Lui era la segreteria, il fotografo ed io eravamo il personale tecnico. Fine. Una piccola Clinica universitaria che lavorava bene. In un anno sarebbe cambiato tutto, ma è un’altra storia.
R. era ufficiale nell’esercito. Per abitudine e per carattere rispetta le regole, ed è forse un pochino troppo formale. Una persona un poco particolare, ma tra noi ci sono sempre stati ottimi rapporti.
Si inizia alle nove. L’insegnante ci mostra i segni per chiedere scusa del ritardo (il suo, di pochi minuti).
Alle nove e mezza passate arriva una collega, entra senza bussare, brioche in mano, masticando. Si mette in un angolo dell’aula e finisce la brioche.
L’insegnante ripete i gesti di scusa e ritardo più volte, finché ella si degna di ripeterli.
R. ed io, seduti vicini, ci guardiamo basiti. La scena di questa che entra masticando ci lascia basiti.
Dopo di lei, quasi alle dieci, arriva un’altra collega.
Di nuovo i gesti di scusa e ritardo… “ah ma io sono sempre in ritardo!”
Ecco, io non credo che la forma sia una religione, ma un minimo è necessaria. Un po’ di rispetto delle regole, e parecchio rispetto delle persone.
Ovvero qualche calcio in culo ogni tanto ci starebbe proprio bene!
Eccheccavolo!!
A volte non rispettare troppo le regole può essere salutare …ma mancare di rispetto verso il lavoro di altri è imperdonabile. Soprattutto quando non rispettano il mio 😜
Appunto.
E poi, porca miseria, per quanto sia un corso che facciamo “al lavoro” sempre di lezioni universitarie si tratta!
Ho tenuto tante di quelle sessioni formative che non riesco neppure a calcolarne il numero.
Ma non dimenticherò mai l’unica volta che un agente (di qualche anno più vecchio di me, oggi come allora) si addormentò nel pomeriggio …smisi di parlare, mi avvicinai in silenzio sotto lo sguardo incuriosito degli altri partecipanti, e poi diedi una forte botta sul tavolo facendolo svegliare di soprassalto.
Inutile dire che venne “cortesemente” accompagnato alla porta ….
Sì sentono in una botte di ferro
in realtà la masticatrice compulsiva è “sotto osservazione”, il che vuol dire che deve averne fatte…
ma non perde il posto di lavoro
non lo so.
Credo di no, in quanto ha patologie certificate.
Però sarebbe ora di declassare i malati psichiatrici non in grado di svolgere il lavoro per il quale sono pagati.
Solo che così restiamo senza metà della gente che lavora nel mio ambiente…
L’educazione è anche una forma di rispetto per gli altri, non è solo forma, a mio avviso…
assolutamente.
A volte l’educazione non è formale. Io credo di essere discretamente educata, ma, ad esempio, non so scrivere una lettera formale,
A volte la forma è maleducata.
Di fatto, secondo me, ci sono comportamente inammissibili ovunque.
sonori calci in culo
sarebbe una cosa meravigliosa… come funzionerebbero meglio tante cose…
“ah ma io sono sempre in ritardo” è una risposta del cazzo, almeno a casa mia
anche a casa mia!