Il Generale, quasi giunta alla fine del suo periodo di riabilitazione, è in stanza con una simpatica vecchietta, che da veterana controlla tutti, ed una signora giovane, con grave patologia, ma pesante pesante pesante….
Il genere che suona il campanello almeno quattro volte all’ora, ed il resto del tempo chiede a chiunque presente in stanza di sistemarle il cuscino o aiutarla a bere o qualsiasi altra cosa. Sembra sempre sul punto di morire, perchè ha male, perchè non respira, perchè perchè perchè…
Una delle lamentele continue è che nessuno le vuole bene ed è sempre sola. Poi quando passa il marito gli dà del deficiente, e rompe le balle alla cugina al telefono alle cinque del mattino… ma questi sono pensieri cattivi miei!
La signora ha un figlio ventunenne. Il Generale dice che è venuto una sola volta in dieci giorni. La cugina sfogandosi ha detto che in fondo il giovanotto potrebbe pure passare un paio d’ore a tenere compagnia alla madre (che quando ha i familiari intorno diventa tutta tranquilla e vispa, quasi guarita)!
Oggi la signora parlava con la specializzanda che la segue (e mi era simpatica già da quando le ho insegnato cosa sia una manometria, ma ora di più perchè ha una pazienza pressochè infinita) e le ha detto che il figlio si chiama Aramis.
Il mio gatto si chiama Aramis.
Io sono convinta che il nome contribuisce molto a determinare ciò che siamo…
Appunto.
Pensa se l’avesse chiamato Sticazzi …
😛
dici che si può arrivare a tanto?
Pensa che figata!
A scuola (e poi al lavoro) “come ti chiami” …”sticazzi!”
ahahahaha
ahahah
pensa quante note da parte dei professori!
però anche Fanculo non sarebbe male 😁
non so per chi provare compassione… 😀
un po’ ciascuno, non fa male a nessuno
verissimo
ma come si fa, dico io , a chiamare aramis il gatto di casa, sono proprio terribilmente out
Ah guarda… devi rivolgerti al Principe!
Sarà stata appassionata di Dumas… il diminutivo sarà Ara? o Ari? o Mis?
Preferisco non indagare…