La collega continua il suo piano ferie obbligato ed è a casa ogni due per tre, ed anche di più.
Io affronto meravigliose giornate di superlavoro… ma sarebbe poi nulla, se almeno il telefono tacesse. Invece suona in continuo.
Durante “l’intervista” coi pazienti, se va bene, ci interrompe almeno tre volte. Io sospiro e loro mi offrono tacita solidarietà. Oppure si arrabbiano e discutono con me. Per il telefono, per il ritardo, per ogni cosa…
Non è una buona idea discutere con qualcuno che poi ti deve infilare un tubo in un qualche orifizio… così per la cronaca.
Poi la collega rientra ed io le chiedo come sta, se si è riposata, come va il ginocchio.
“bene… eh stare a casa fa differenza!”
oppure: “cosa vuoi, quando sai che ti manca poco alla pensione, stai proprio meglio a casa…”
Se non sapessi che lo fa senza alcuna malizia… la sfanculerei di cattiveria!
Anche quando mi fa domande ridicole o sbaglia cose che sa fare benissimo, lo farei.
Invece taccio.
Mi sento molto zen!
Sul discorso del tubo sono d’accordo, me ne ricordero’!
Sto molto invidiando la tua collega. Ti invio tanta solidarietà.
la invidiamo tutti!
Grazie della solidarietà
ormai sei oltre
nel senso di andata, finita, persa….
😛
sei superiore alle beghe di noi umani, hai una saggezza e una pazienza che è oltre
che culo!
Lo hai detto tu! sia messo agli atti
sciocco!
A volte mi chiedo se siamo (anche io adotto il tuo approccio) zen, assertive o un po’ idiote (lo dico soprattutto riferito a me…)
l’ultima mi pare probabile per me… ma credo non ci sia scelta: come altro puoi affrontare la follia e la maleducazione dilaganti?