Io conosco tanta gente. Ultimamente conosco tanta gente superficialmente.
Me ne rendo conto perchè mi chiedono spesso “ehi ciao, come stai?” ed io rispondo “bene grazie”.
Non rispondo mai alle persone cui sono legata “bene grazie”.
E’ una risposta da poca confidenza, piena di pudore, o meglio, piena di stanchezza.
Stanchezza delle frasi fatte, delle convenzioni, delle domande per riempire i vuoti, delle parole per abitudine.
Come:”ciao, piacere di conoscerti”
ma piacere di che? Se mi dici dopo un paio di ore che ci parliamo, che hai avuto piacere di conoscermi, allora ha senso. Ma prima? Potrei esserti antipatica in 30 secondi netti.
Rispondo anche “bene grazie” perchè non voglio sembrare quella che si lamenta sempre. Che poi io mi lamento, ma vado sempre avanti, anche sulle ginocchia, con le unghie e con i denti… E allora mi sono un po’ stufata di essere classificata solo per la diretta schiettezza.
Sono senza filtri, questo è uno dei miei problemi. Senza filtri in entrata ed in uscita.
E quando sono stanca è anche peggio.
Dunque…. ho fatto una settimana tutta di un fiato, tra impegnatissime giornate lavorative e gestione di casa. Sabato a pulire a casa del Generale, domenica a pulire a casa mia. Soddisfatta dell’essere stata produttiva, molto soddisfatta di avere scoperto un pannetto che con un goccio di ammoniaca ti fa venire i vetri uno spettacolo in un attimo… Però stanca. Stanca del lavoro, di tutti i bei cambiamenti, delle pulizie che non finiscono mai… del dover pensare a tutto da sola.
Stanca e quindi senza il minimo filtro. Credo combinerò gran guai…
Personalmente preferirei qualcuno senza filtri piuttosto che i convenevoli affettati…
Ma sei parte di una minoranza
Ho provato due volte a scrivere un commento che non fosse un racconto breve ma niente. Argomento sentito, ti sono vicina (e mi fermo qui).
E’ anche una delle regole del Galateo, non dire mai “piacere” all’atto di una presentazione. Semmai si può dire “piacere di averti conosciuto”, dopo, se sai mentire bene 😉
Ecco, grazie, farò presente 🙂
Però è concesso dire “lieto di fare la sua conoscenza”
i convenevoli, in fondo, esprimono una innocua ipocrisia, quando conosci una persona non puoi certo stringerle la mano e dirle: “mi riservo di comunicarle a tempo debito se fare la sua conoscenza sia stato evento piacevole o meno”. Anche quel: “tutto bene, grazie”, sparato istintivamente in risposta a un: “come va?” disinteressato, mica possiamo metterci lì a narrare, magari a puntate, tutta l’aneddotica che ci riguarda vissuta dall’ultimo incontro con il suddetto. Un po’ come quando qualcuno promette di farti conoscere una donna, tu chiedi: “che tipo è?”, se è strafica rispondono sinceri, se è cozza ti dicono: “è simpatica”.
anche “è un tipo” va alla grande.
E però… permettimi di farti notare che bello e brutto sono soggettivi.
il concetto di bello e brutto sarà pure soggettivo ma credo diventi oggettivo se confronti George Clooney con Carlo delle Piane e Monica Bellucci con Anna Mazzamauro… insomma, soggettività sì ma senza sconfinare nel gusto dell’orrido 😀 😀 😀
La mazzamauro… È simpatica
😉
più che altro… è un tipo 😀