E si riparte. Divisa, cartellino di riconoscimento ed il beep della strisciata in entrata. Le piastrelle col colore deprimente, quel vago indefinibile odore, una certa dose di stronzate lasciate in sospeso per me (ma non le potevi fare tu? no eh?), un nuovo ragazzo a cui spiegare di nuovo tutto quanto. Volenteroso, però.
Il tempo, dopo aver concesso qualche bel giorno, si è prodotto in un vigoroso temporale notturno, con tempo autunnale residuo, come quasi tutta quest’estate. Senza nebbia, però.
Giorni di solitudine interiore, di vuoto, col principe che mi si accocola contro, però.
Non sto bene, non ancora, non so quanto ci vorrà. Vado avanti, però.
Tu non hai capito ancora niente. Senza però.