“c’è qualche motivo particolare per il quale sei un po’ in confusione?”
“non sono in confusione”
“hai detto alla signora ‘attenda un attimo’ e hai messo giù il telefono.
e dovevi mandare quella mail due ore fa”
“beh… capita”
“problemi particolari?”
“no no”
“ok, allora a posto”
Poi R. ride che gli mando mail preoccupate perchè starò a casa tre giorni…
il non poter delegare…
senza che però nessuno se ne accorga.
E non è neanche il non poter delegare: è proprio l’incapacità altrui a fare il suo.
lo so
Se in questo modo non è in confusione, figurati con una botta in testa.
Preferisco non immaginarmi le conseguenze…
Ma i tre giorni sono per la confusione? Viene riconosciuto il certificato medico? 😀
no, è la collega in confusione. E io quella che sta a casa.
In ferie. Ho le pulizie autunnali da fare.
E al mio rientrò troverò un milione di rogne da gestire…
Anche io, a volte, dico “attenda un attimo” e poi chiudo. E magari richiamo dopo due giorni.
Il concetto di attimo è totalmente relativo 😆
sei in confusione perché uno dei tuoi collaboratori starà a casa?