E’ un periodo molto faticoso. Ora inizia anche il caldo a peggiorare.
Ho avuto una settimana infernale, il sabato a grattare muri…. il lunedì non è iniziato granchè bene.
Ho detto al capo, appena rientrato, abbronzato e già incazzoso, che la collega farà un mese in più di assenze. Nessuna risposta.
Bene. Allora penso al vaso pieno di ortensie sul mio tavolo, e progetto cambiamenti nella camera del principe. Andrò a prendere un paio di sandali nuovi, che servono, e cerco un modo per poter andare a fare shopping con mio figlio, che ne ha bisogno. Pregusto la prima zucchina raccolta nel mio piccolo orto, perfetta per un risotto. Visualizzo gli allium e l’iperico in fiore, e la litiodora che sta rifiorendo. Ricordo chiacchiere e risate.
Chi dovrebbe non si preoccupa? Non mi preoccuperò io. Ho già abbastanza da fare lo stesso.
Ogni tanto bisogna dirsi “e se non è un tuo problema, figurati se è il mio”, se no non se ne esce
esatto.
Anche perchè il mio compito sono gli strumenti, non i pazienti. Quello è il suo.